Nel corso del 2022, non tutti i soggetti obbligati hanno regolarmente adempiuto alle disposizioni che fissavano (per imprese e professionisti) l’obbligo di comunicare il proprio domicilio digitale entro il 1° ottobre 2020. Questi soggetti hanno ancora indirizzi di PEC non validi o non hanno completato la procedura telematica necessaria per iscrivere effettivamente la PEC nel Registro delle imprese.
CANCELLAZIONI E ASSEGNAZIONI D’UFFICIO
E così, negli ultimi mesi, più di una Camera di Commercio ha cominciato a cancellare gli indirizzi PEC che, sebbene iscritti nel Registro Imprese, risultano invalidi/inattivi.
In mancanza del rispetto dell’obbligo, può succedere che, per le imprese inadempienti, si rischia da parte delle Camere di Commercio l’attribuzione d’ufficio di un domicilio digitale (in pratica, si tratterà, di una nuova e diversa PEC); Tale domicilio digitale sarà attivo solo in ricezione e verrà automaticamente inserito e consultabile negli elenchi INI-PEC: tutti lo potranno utilizzare per notificare all’impresa qualsiasi tipo di comunicazione e atto.
SANZIONI
La sanzione amministrativa, per i non in regola, può essere:
- per le società, di 412 euro per ciascun legale rappresentante (pari al doppio dell’importo attualmente previsto per altro tipo di violazione, oltre a spese di notifica);
- per le imprese individuali di 60 euro (pari al triplo dell’importo attualmente irrogato per altro tipo di violazione, oltre a spese di notifica)