Recovery Plan: cos’è e cosa prevede per la digitalizzazione

Approvata dal Governo e trasmessa al Parlamento, la versione ufficiale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prevede 222,1 miliardi di investimenti.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è diviso in 6 missioni e come noto una buona parte del budget sarà investito in riforme che hanno lo scopo di innovare l’Italia sotto molti punti di vista ed attingendo in particolare alle opportunità del digitale. 

Com’è strutturato il PNRR?

Gli investimenti del Recovery Plan sono raggruppati in 16 componenti a loro volta organizzate in 6 missioni. Le sei missioni sono: 

  • Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura 
  • Rivoluzione verde e transizione ecologica
  • Infrastrutture per una mobilità sostenibile 
  • Istruzione e ricerca
  • Inclusione e coesione
  • Salute

Progetti per la digitalizzazione

Per la missione digitalizzazione verranno stanziati 49,2 miliardi, al fine di promuovere e sostenere la trasformazione digitale del Paese e l’innovazione del sistema produttivo. Tra le azioni principali previste figura l’estensione della Banda Ultra larga e connessioni veloci in tutto il Paese, incentivo per la transizione digitale e l’adozione di tecnologie innovative nel settore privato e la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Inoltre al fine di consentire un’efficace interazione tra cittadini e PA il primo passo sarà quello di rafforzare l’identità digitale a partire da quelle esistenti (SPID e CIE), migliorare i servizi offerti ai cittadini, tra cui i pagamenti (PagoPA) e le comunicazioni con la PA e fare leva sull’app IO come principale punto di contatto digitale con la PA promuovendo l’adozione di PagoPA in oltre 14.000 amministrazioni locali. 

Infine sono previsti incentivi per l’adozione di tecnologie innovative e competenze digitali nel settore privato, e per rafforzamento delle infrastrutture digitali della pubblica amministrazione, ad esempio facilitando la migrazione al cloud.